Oggi sono riuscito ad arrivare presto in ostello.
Un bicchiere di vino tinto, una doccia calda, e in branda a leggere l’unico libro che mi sono portato: Il Pacifico a remi, di Alex Bellini.
Avevo in mente un sacco di cose da scrivere, ma ho aspettato.
Arrivare presto significa avere la possibilità di usare la lavatrice, di fare stretching e magari una passeggiata per il paese. Tutto con calma: cosa che negli ultimi giorni non era mai capitata.
Aspettare a scrivere, però, è anche molto rischioso. Lo stato d’animo cambia; le emozioni, cambiano.
Così, tutto quello che avevo in mente è evaporato; disperso fra i vicoli medievali di Viana.
Quindi, ora, le alternative sono due: o stravolgo completamente i piani su ciò che volevo raccontare, adattandolo al nuovo stato d’animo, oppure rinuncio a scrivere.
E visto che il mio stato d’animo attuale è quello di uno che ha appena mangiato un panino guardano un pezzo di Real Madrid-Bayern Monaco, è inutile che provi a ripescare le sensazioni che avevo oggi pomeriggio: non ce la farò mai.
Quindi, forse, è meglio che non scriva nulla.
Però le foto sono belle, ed era un peccato non condividerle.
Intanto qui siamo 4 brasiliani, due americani, uno spagnolo ed io.
E anche oggi, le fighe le incontriamo domani.